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lunedì 8 settembre 2014

The Walking Dead

6.45, suona la sveglia. Merda.
Ho solo mezz'ora per prepararmi, e sono un bradipo, la mattina anche più del solito. Vegeto un pò sul letto, poi mi rotolo nell'armadio mettendomi i primi vestiti che trovo.
Merda. Ieri sera mi sono dimenticata di preparare la moka per la mattina, ho due scelte: uso i 10 minuti che restano per farmi il caffè o per truccarmi? La prima opzione mi sembra decisamente più valida, il primo caffè della giornata è un investimento positivo per le ore successive (anche se non è mai abbastanza). Mentre aspetto che salga il caffè mi lavo i denti, metto le lenti a contatto e mi guardo allo specchio: non sembro proprio una rosa, però dai, passabile.





Mi bevo la mia tazzona di caffè in 2 sorsi e scappo alla fermata mentre ascolto in riproduzione casuale una canzone di Eminem che è un concentrato di variegate volgarità e diversi motherfuckers.
Arrivo puntuale alla fermata: si trova su un piccolo spiazzo dimenticato da dio, attorno non c'è niente, se non case e una fabbrica abbandonata molto inquietante. Da lì passa solo l'89 un paio di volte all'ora e siamo sempre i soliti 4 gatti a prenderlo, cioè una coppia di signori anziani che girano sempre a braccetto, una ragazza della mia età circa, e la signora bionda.
Aspetto l'autobus e nel frattempo mi do una controllatina con lo specchietto: Merda! Sembro uscita da The Walking Dead. Perchè specchiandomi in bagno al buio delle 7 mi sembravo quasi presentabile? Eh, forse proprio perchè era buio, mi rispondo.



Sono i primi di settembre, e non posso nemmeno contare su un avanzo di abbronzatura dall'estate, visto che questa famosa abbronzatura non è mai esistita, e sono pallida come sempre. Come Casper.
Contando sul ritardo cronico dell'89 comincio a tirare fuori l'attrezzatura da restauro dalla mia borsa, e con nonchalance mi do da fare a de-zombiezzarmi davanti agli occhi incuriositi della coppietta di nonnini, che ormai si sono abituati a trovarmi nelle più disparate situazioni, tra il trucco, i ripassi dell'ultimo minuto per gli esami e le laute colazioni cosumate alla banchina dell'autobus.
Perchè svegliarsi prima per prepararsi quando puoi affidarti al ritardo dell'89?
 Le occhiaie, quelle sono indecenti. Se copro quelle è già una grande svolta. Cercando di mantenere un'aria disinvolta mi picchietto il mio sacro santo Pro Longwear sui solchi violacei che ho sotto gli occhi.  Lo sai che non mi basterai a coprirle sta mattina, vero Pro? Fa molto "Noi, ragazzi dello zoo di Berlino".

Si fa quel che si può. Sono passati 4 minuti e ancora non è arrivato, segno premonitore di un ritardo maggiore. Vabbè a questo punto vado anche di mascara, che fa sempre l'occhio più aperto e sveglio, no? Prendo il mio immancabile attrezzo di tortura: il piegaciglia!
Le persone mi guardano sempre con aria sconvolta quando mi vedono strizzarlo sulle ciglia: NO, ragazzi, non mi usciranno i bulbi oculari dalle orbite se lo uso, state tranquilli. 








Oh, ecco l'autobus che arriva bello bello, in classico ritardo come un divo. Per il potere della botta di culo trovo un posto per sedermi, incredibile. In realtà più che culo credo sia per il fatto che le scuole non sono ancora ricominciate, quindi fortunatamente non ci troviamo tutti stipati come sardine in mezzo ai ragazzini delle medie urlanti oscenità che nemmeno io in 22 anni di esistenza avrei potuto elaborare. Mi sento vecchia.
Una volta seduta devo calcolare il giusto algoritmo per potermi mettere il mascara senza spaccicarmelo sulla palpebra in base all'alternarsi dell'andamento a passo d'uomo dell'89 sulla Porrettana, i 93284798 dossi inutili presenti a Casalecchio e le delicate fermate dell'autista, che ogni volta rischia di far cadere 10 nonnine contemporaneamente come i birilli del bowling. Strike!
Procedo a singhiozzo col mascara: dosso, vai, frenata, vai, curvaaa. Semaforo. Fiu. Cerco di non farmi notare, ma poi alzo lo sguardo e lo incrocio con quello della mia eroina quotidiana: è una donna che tutti i giorni la mattina si trucca sopra all'autobus, ma non è che semplicemente si mette due cose come faccio io, lei riesce a realizzare un make-up perfetto affrontando impavida le turbolenze del mezzo. Non solo. Lei riesce a mettersi l'eyeliner. Liquido. Sull'autobus tremolante. Credo che sia dotata di un super potere.
Ispirata dal mio idolo, cercando di rimpicciolirmi sempre di più senza farmi notare, e soprattutto sperando che non salga mai qualcuno che conosco, come ad esempio amiche che mi cacciano occhiate di disapprovazione, vorrei dare il tocco finale: ripassarmi le sopracciglia con la matita. Tento di farlo stracciando il record mondiale di velocità e di evitamento di sguardi indiscreti. Sì. Mi sto preparando sull'autobus, fatevi i cazzi vostri.
Ormai che ci sono do anche una passata di Please Me, ma questo posso farlo con senza nascondermi sotto il sedile.
Superata la suburbia decido che è il momento di interrompere questa attività interessante, e dopo tanta fatica arrivo a destinazione, con la consapevolezza di sembrare lo stesso uscita da The Walking Dead. No matter what.

Facciamo che mi prendo un altro caffè.


Non so questo post sia stato ispirato dalla sveglia all'alba, o dal vedere una foto di Cindina su Instagram in cui diceva di aver dormito 3 ore e appariva come al solito perfettamente perfetta come una maschera di cera :O

In ogni caso, buona settimana a tutti!

4 commenti:

  1. ahahahahah fantastico questo post!! guarda stavo giusto pensando di fare un video o un post su come mi trucco io in treno o metro. considera che però ci metto molto (tipo 40 minuti), in treno non c'è quasi nessuno e ho molto spazio, in metro è diverso ma salendo al capolinea almeno il posto a sedere è assicurato e per qualche fermata c'è poca gente...a te interesserebbe??

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    1. dai fallo, sarebbe divertente :D (scusa se rispondo solo ora, non avevo visto il commento!!)

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